Per evocare la Grecia, terra e fonte d’ispirazione d’elezione dei fondatori
della Maison, diptyque ha chiesto alla pittrice e scultrice di origine sudafricana Zoë Paul.
Nata a Londra e residente ad Atene, l’artista nutre un legame profondo con la Grecia,
la sua storia e la sua arte, testimoniato dalla sua pratica che predilige materiali e forme antiche.
Per diptyque, si è recata appositamente a Milies, terza destinazione de Le Grand Tour.
“La cosa che mi ha segnata in modo più forte è la profonda spiritualità di questo luogo.
La chiesa sulla piazza del villaggio, un ampio granaio in pietra con il tetto in ardesia nello
stile dell’architettura ottomana della regione. All’interno, l’odore dell’incenso, i bassorilievi dorati,
le scene mitologiche dipinte sulle pareti da un prete del Monte Athos e le icone che
scintillano nella luce vacillante. Nella mitologia, Milies è il luogo del centauro Chirone,
guaritore che praticava la medicina usando le piante. Seguendo il sentiero del villaggio,
sono giunta per caso alla grotta di Chirone. Era incorniciata da siepi di alloro e, al momento
della mia visita, da piccole iris selvatiche viola. All’interno, lo spazio si apriva come un sepolcro,
più di quanto non lo sembri”.
L’anima dei luoghi è l’ispirazione della sua edizione esclusiva, limitata a 15 esemplari:
una piccola tenda di perle in ceramica, il suo materiale caratteristico, cotte secondo
la tecnica tradizionale giapponese del raku che dona un colore differente a ciascuna
e che crea rilievo, dominata da una corona di stagno. “Desideravo associare l’ortodossia
propria della cultura greca e ho quindi chiesto a un artigiano di reliquie del Monte Athos
di progettarla”. Le perle della tenda disegnano una mano, riferimento a Chirone e simbolo sacro
che fa riferimento alla cura, all’amore e all’arte: “Una parte del corpo che mi attira particolarmente,
la mano che fabbrica utensili, che guarisce, che tocca l’altro. Una sensualità”.
Da appendere o da poggiare, la creazione The Cave of Chiron racchiude un ovale di porcellana
da cui esala il profumo, al contempo fresco e caldo, di questo scalo nelle alture greche,
catturato da Olivier Pescheux, rievocando cipressi, fichi e immortali. Per Zoë Paul,
“il profumo è un innesco diretto per la memoria; la sua forma transitoria ci trasporta verso
luoghi profondamente personali, è sensuale, evocatore. Sublima la bellezza e il lato
selvaggio della natura e può aprirci a luoghi nascosti nel più profondo del nostro subconscio”.
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